Igiene in età scolare (6 – 9 anni)

L’alimentazione

L’igiene in età scolare è la stessa suggerita per l’età prescolare, simile a quella dell’adulto con alcune specifiche avvertenze. In particolare a questa età è importante:

  • Effettuare con regolarità la prima colazione;
  • Ingerire una quantità adeguata di verdura e frutta (5 porzioni al giorno);
  • Ridurre il consumo di salumi, dolci, cioccolata, caramelle, prodotti preconfezionati, patatine fritte e bevande gassate;
  • Ridurre i pasti tipo “fast-food” ricchi di grassi saturi e poveri di fibre e vitamine.

Sviluppo fisico

È possibile valutare l’adeguatezza della crescita staturo-ponderale impiegando i diagrammi riportati in precedenza (età compresa fra 2 e 18 anni) riportati in appendice 13.

È necessario che sin da questa età il bambino si mantenga “attivo”, deve evitare i giochi passivi e sedentari (le ore davanti alla televisione) e preferire quelli all’aperto che impegnano l’attività fisica.

È opportuno che l’attività fisica specifica, anche quando consigliata dagli esperti del settore, non produca eccessivi stress fisici ed emotivi.

L’intensità e la durata dello sforzo fisico devono essere in relazione all’età ed al livello d’allenamento.

Qualunque tipo di sport implica una serie di rischi, legati non solo ai traumi possibili sulle strutture muscolo scheletriche ma anche eventuali cadute o contatti violenti (sport di gruppo).

Sviluppo psicocomportamentale

I bambini a questa età hanno una buona percezione dell’io, degli spazi conosciuti ma non del tempo.

Devono sviluppare la capacità ideativa, ovvero la possibilità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni ed agire in modo tale da trovarsi nelle condizioni di maggior favore. Queste esperienze aumentano:

La sicurezza in se stessi;

L’autostima;

La creatività;

I rapporti sociali.

È utile la ripetizione di un gioco o di un’attività, sempre gli stessi con piccole varianti. Potranno essere ambientate in una realtà vera o virtuale comprensibile, dove non ci dovranno essere contrasti e le differenze razziali sono trascurate. L’istruzione è indiretta e dovrà essere finalizzata ad imparare come si superano le difficoltà.

In una società multietnica, il confronto scontro sarà inevitabile, se sin dall’inizio i bambini non saranno istruiti ad accettare il diverso e soprattutto educati a comportarsi rispettando il grande principio universale:

non fare agli altri quello che non vuoi che sia fatto a te stesso, in altre parole agisci come vorresti che tutti agissero.

La solitudine

I bambini spesso sono eccessivamente impegnati, talvolta perché i genitori credono che per essere felici non debbano restare soli. La solitudine non significa abbandono ed i bambini devono imparare a star bene da soli con se stessi, rielaborare gli eventi e viaggiare con la fantasia in realtà inesistenti.

La televisione

La nostra è l’epoca dell’informazione, ed il bambino, senza distinzione d’età, ceto, razza o cultura, cresce in un ambiente in cui i mezzi di comunicazione di massa fanno parte dell’esperienza quotidiana. Non tutti i programmi e i modi di vederli sono utili, a quest’età i bambini non sono in grado di comprendere tutto ma solo pochissime trasmissioni sono adeguate. È utile che i bambini vedano la televisione alla presenza di adulti. Possono vedere i programmi creati per i bambini, quelli potenzialmente ricchi di significati e di valori che propongono un intrattenimento didattico ed un’istruzione divertente.

Gli animali addomesticati

Talvolta i genitori credono che la convivenza con il gatto o con il cane possa giovare alla crescita del figlio, ma in realtà spesso è una loro necessità. In alcuni casi l’animale è inserito in una famiglia che vive la vita come una rappresentazione teatrale e gli animali sono figure scenografiche. Gli attori vivono lontani dalla realtà, in un mondo irreale, dove gli animali non hanno necessità. In altre famiglie senza figli, l’animale rappresenta un succedaneo e aiutano la costituzione di una grande famiglia. In entrambi i casi questi genitori, sottostimano le necessità di questi animali che avrebbero il diritto di vivere nel loro ambiente naturale. Tutti considerano solo le proprie necessità e non quelle dell’animale che è inserito in un ambiente più piccolo e fondamentalmente diverso da quello naturale, gli è imposto un tipo d’alimentazione sostitutiva di quella tipica della specie che cambia sostanzialmente il loro stile di vita.

Si chiama pet-therapy l’impiego degli animali domestici per alleviare alcuni disturbi del comportamento. Pertanto quando si sente la necessità di prendere in casa un animale, bisogna considerare quali sono le vere motivazioni e potrebbe essere opportuno consultarsi prima con il proprio medico di riferimento.

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