La maturità

Questo periodo, successivo all’adolescenza, comprende la parte centrale della vita, di fatto è un processo che persiste fino alla morte.

Obiettivo: sentirsi bene

“La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste solo nell’assenza di malattia” (OMS 1948).

Alimentazione

Un quarto di quello che mangiamo serve per vivere, gli altri tre quarti servono per far vivere i medici (anonimo egizio).

Anche a questa età il mangiare bene, in quantità adeguata, in buona compagnia ed in serenità di spirito è una condizione indispensabile per sentirsi bene.

Dieta consigliata la cosiddetta “dieta mediterranea”

Gli alimenti costituenti questa dieta sono raggruppabili in quattro gruppi. I 3 pasti giornalieri sono preparati con quantità adeguate di alimenti appartenenti a tutti i diversi gruppi, specialmente quelli compresi nel 2° gruppo (frutta, ortaggi e legumi freschi).

1° Gruppo: cereali, derivati e tuberi

Pane, pasta, riso, avena, farro, orzo e mais (250-300 g/die)

patate 200-300 g/settimana.

Contengono proteine di discreto valore biologico.

Note

  • Utile l’abbinamento di questi alimenti con i legumi (es. la famosa “pasta e fagioli”). Queste minestre possono indurre gonfiori addominali e flatulenza per la presenza di alcuni oligosaccaridi (soprattutto presenti nelle fave e nei fagioli). È utile un successivo abbinamento con  patate, melanzane, mele, tè verde o caffè (ricchi d’isoflavoni che inibiscono la produzione del gas).
  • I prodotti integrali contengono una quantità maggiore di fibre.

2° gruppo: frutta, ortaggi e legumi freschi

Contengono amidi, fibre, vitamine e minerali

3° gruppo: latte, yogurt, latticini e formaggi.

Contengono proteine biodisponibili, ed alcune vitamine.

Note

Preferire il latte parzialmente scremato, latticini e formaggi meno grassi.

4° gruppo: carne, pesce, uova e legumi secchi

Contengono proteine d’elevato valore biologico, minerali (zinco, rame, ferro altamente biodisponibile) e vitamine (complesso B).

Note

  • Preferire il pesce e le carni magre.
  • Limitare la carne grassa, gli insaccati e le uova (2 la  settimana).

Condimenti

I grassi da condimento possono essere sia di origine vegetale sia animale. Contengono gli acidi grassi essenziali e le vitamine liposolubili (A, D, E, K).

Note

  • Preferire quelli di origine vegetale (in particolare l’olio extravergine d’oliva) rispetto a quelli di origine animale (burro, panna) e margarine.
  • Limitare la quantità (10-30 g/die).
  • Evitare di riscaldare l’olio a temperature troppo elevate e di riutilizzarlo dopo cotto.

Informazioni generali sugli alimenti

Le proteine

Dovrebbero costituire il 10 – 15% delle calorie giornaliere, indicativamente 0,75 grammi di proteine per ogni chilo di peso corporeo. Un uomo di 60 Kg dovrebbe ingerire circa 45 grammi di proteine al giorno pari a 180 calorie (ogni grammo di proteina né fornisce circa 4).

Sono sostanze importanti per l’organismo umano, sono costituite da unità più semplici chiamate amminoacidi possono essere classificate in due categorie:

1) ad alto valore biologico (di prima classe)

contengono gli otto amminoacidi  detti essenziali, quelli che l’organismo non è in grado di sintetizzare e devono pertanto essere introdotti nel canale alimentare già precostituiti con l’alimentazione. Sono presenti in tutti gli alimenti d’origine animale: latte e derivati, carne, pesce, uova.

2) a basso valore biologico (di seconda classe)

Queste proteine, ad eccezione della soia, non contengono tutti  gli amminoacidi  ma solo quelli che possono anche essere sintetizzati dall’organismo. Sono nei vegetali ed in particolare nei legumi.

I carboidrati

Dovrebbero rappresentare 60% delle calorie giornaliere a loro volta costituite:

  • dal 45% di carboidrati complessi presenti in quasi tutti i prodotti vegetali e rappresentato dall’amido presente soprattutto nei cereali, nei legumi secchi e nelle patate.
  • dal 15% carboidrati semplici “zuccheri”, sono: saccarosio che si ottiene dalla barbabietola o dalla canna da zucchero, il fruttosio (più dolce) il glucosio (meno dolce) e contenuti nella frutta e nel miele ed il lattosio contenuto nel latte. Un cucchino di zucchero contiene circa 23kcalorie.

 

Le fibre

sono i polisaccaridi privi di amido, sono ingerite principalmente con i vegetali e transitano nel canale alimentare senza essere digerite. Nell’intestino i batteri le fanno fermentare con produzione di gas. Possono essere classificate in due categorie entrambe contenute in molti alimenti vegetali:

1)  insolubili in acqua aumentano il senso di sazietà se ingerite con acqua, sono presenti nei:

cereali da colazione: pane bianco di grano duro (11,6g %), prodotti da forno.

altri cereali: Orzo perlato (14,8g %), pasta (3g %).

nelle verdure e ortaggi: carote (2,4g %), finocchi (2,4g %), cavoli, cicoria, funghi, barbabietole, agretti, carciofi melanzane.

Nelle fibre insolubili la cellulosa, l’emicellulosa e la lignina ritardano lo svuotamento gastrico, facilitano il transito del bolo alimentare nell’intestino e quindi l’evacuazione delle feci.

2) solubili in acqua sono particolarmente importanti perché:

  • intervengono nell’eliminazione del colesterolo,
  • controllano il livello di zucchero nel sangue,
  • l’imitano l’assorbimento dei grassi.

Queste azioni sono dovute alla presenza delle pectine, delle gomme e delle mucillagini che formano dei gel persistenti che rallentano e riducono l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi e pertanto controllano l’assorbimento del glucosio e del colesterolo. Sono presenti:

nei legumi: fagioli (16g %), ceci (10,6g %), piselli (9,4g %), fave (6,1g %), lenticchie (5g %).

Frutta: agrumi, pera (3,5g), mela (1,8), banana, kiwi, fico, lamponi, frutti di bosco.

Cereali: orzo (7,4g %), avena e segale.

I grassi

Dovrebbero costituire il 25 – 30% delle calorie giornaliere, quantità maggiori possono essere ingerite dal bambino piccolo e dagli adulti con intensa attività fisica.

Gli acidi grassi saturi non dovrebbero fornire più del 7 – 10% delle calorie totali.

I grassi detti anche lipidi, rappresentano un’importante fonte d’energia e due sono gli aspetti metabolici di rilievo:

  • la loro digestione è lenta e difficile,
  • quelli in eccesso (che non sono assorbiti) si depositano nelle cellule adipose e costituiscono per l’organismo un’importante riserva calorica.

È opportuno eliminare dagli alimenti il grasso visibile e ridurre l’ingestione degli alimenti ricchi di colesterolo:

  • Uova
  • Salumi: salame, prosciutto crudo
  • Formaggi: gruviera, mozzarella, (preferire i formaggi magri)
  • latte intero, panna, burro (preferire latte scremato
  • Dolci: gelati confezionati (cornetto)
  • Carni grasse.
  • nell’olio di cocco e di palma.

Acidi grassi insaturi

Monoinsaturi: oli vegetali (fino al 20% delle calorie totali), da preferire quello di oliva. Polinsaturi: 5-7% delle calorie giornaliere, oli di semi ricchi di acidi del tipo omega-6 che migliorano il metabolismo del colesterolo, presenti anche nella frutta secca (noci, nocciole). I grassi del pesce ricchi di acidi polinsaturi del tipo omega-3 diminuiscono i livelli di trigliceridi. Nota: Preferire gli omega 6 (rapporto ottimale 5:1).

Il sale

Il fabbisogno giornaliero è di 0,3 – 0,7 g di sodio, un grammo di sale ne contiene circa 0,4 g, è pertanto necessario limitarne il consumo (meno di 5g al giorno). I vari tipi di sale disponibili sul mercato sono: marino = ricavato dall’acqua di mare, salgemma = ricavato da bacini marini per evaporazione, sale raffinato contiene solo il cloruro di sodio, iodato = sale comune con l’aggiunta di iodio, dietetico con meno cloruro di sodio, sostituito in parte con il cloruro di potassio.

A proposito del cioccolato

Quello fondente, ricco di flavonoidi, se assunto occasionalmente e con moderazione non fa male e forse possiede anche un’attività cardioprotettiva.

Cosa bere?

Paolo Depuro cita, nell’opera “La Vigna e il Diavolo”, una leggenda talmudica secondo la quale Noè piantò la vigna insieme al diavolo annaffiandone le zolle prima con il sangue d’agnello, poi con quello di leone ed infine con quello di maiale. Da allora chi berrà con moderazione sarà buono e mite come un agnello, chi berrà un tantino di più del necessario si sentirà fiero e forte come un leone , mentre coloro che berranno senza misura diventeranno ubriachi e si rivolteranno nel fango come maiali.

Bevande alcoliche

L’alcol etilico o etanolo è il costituente principale delle bevande alcoliche, è necessario limitarne l’ingestione in quanto è una sostanza estranea e non essenziale per l’organismo umano. L’alcol provoca alterazioni e danni sul sistema nervoso centrale e periferico (tremori, allucinazioni, comportamenti psicotici e stati demenziali). Sul sistema digerente può provocare gastriti, ulcere, cirrosi epatica e pancreatite. L’unità alcolica (U.A.) rappresenta un metodo semplice per quantificare e confrontare il grado alcolico nelle diverse bevande. 1UA = circa 12 grammi di etanolo è contenuta in: 1 bicchiere piccolo di vino (125 ml), 1 lattina di birra (330 ml) di media gradazione, 1 bicchierino (40 ml) di superalcolico. È considerato “consumo moderato”: 2 – 3 UA al giorno per l’uomo, 1 – 2 UA al giorno per la donna, 1 UA al giorno per l’anziano. Un altro parametro di riferimento importante può essere rappresentato dal limite legislativo per guidare l’auto (0,5 g/L di alcol nel sangue). Grammi di alcol per 100 mL = grado alcolico (vol %) x 0,8. Il fegato è in grado di rimuovere fino a 0,5 U.A./ora mentre una piccola quantità di etanolo (2-10%) è eliminata inalterata nell’urina, nel sudore e nell’aria espirata (“palloncino”). Per limitare i danni è preferibile assumere le bevande alcoliche durante i pasti, l’etanolo è assorbito più lentamente.

Sviluppo psico comportamentale

Se il nostro individuo è cresciuto bene, ha sviluppato inizialmente la psicologia del bambino: totalmente dipendente, spaventato insaziabile di coccole e successivamente quella tipica dell’adulto. Ha imparato a cavarsela da solo, a saper soddisfare le sue necessità ma soprattutto dovrebbe non più essere uno strumento della sua natura istintuale ma quello che è diventato: un adulto che esprime la sua cultura. Ma essere un uomo qualunque, un semplice elemento del ciclo riproduttivo è spesso una condizione per molti individui inaccettabile e genera un forte stato d’ansia esistenziale che produce:

  • iperreattività  psico fisica (la necessità di non pensare)
  • fideismo (la necessità di credere).

Entrambe sono debolezze comprensibili, utili se producono benefici sociali ma molto spesso degenerano in fanatismo (religioso, politico, professionale, sportivo ….). Gli integralisti tutti, credono di essere depositari della verità, di sapere cosa è bene e cosa è male e spesso giustificano la violenza per imporre le loro idee a chi non “invasato” non le condivide. Condannano quelli che dal loro punto di vista, vedono dalla parte sbagliata. Credono che ogni cosa debba essere controllata e gestita, credono di sapere che cosa può o non deve essere fatta. Impediscono ogni espressione di libertà individuale, non condivisa anche quando non invade la libertà degli altri.

Dall’instabilità comportamentale nasce il disagio psichico e quindi il cattivo funzionamento globale dell’individuo. È importante identificare le vere necessità di cambiamento che possono essere:

  • interne (dell’essere): soddisfare le proprie necessità psicofisiche;
  • esterne (dover essere): continuo processo di adattamento culturale.

Non desiderare di rimanere fedeli a se stessi ma neppure di conformarsi alle mode o peggio, credere in false necessità.

Il narcisismo

È il comportamento ispirato ad un personaggio della mitologia greca che si era innamorato della propria immagine ed occupava molto del suo tempo per ammirarsi ed amarsi. Tale comportamento è innato e prevalente in ogni individuo ed è utile per tutti che con il progredire dell’età sia sempre più condizionato dal pensiero razionale.

Ogni individuo si vede come l’immagine che la sua la sua psiche gli propone di volta in volta nel tempo e non come effettivamente appare agli altri. L’interpretazione del modello vincente che si propone è condizionata da molti fattori diversi ma soprattutto dai modelli sociali contestuali: le mode del momento. Il pigmalione che cerca di conformarsi a quest’immagine s’inserisce automaticamente in un gruppo d’individui che hanno lo stesso comportamento e che può pertanto essere studiato e sfruttato da chi ne ha un interesse.

Talvolta è tale la necessità di apparire, di essere il centro della considerazione degli altri, che alcuni individui accettano per lunghi periodi un deterioramento della qualità della loro vita pur di raggiungere questa condizione, ovviamente per un periodo di tempo limitato. Un esempio frequente è nel professionismo sportivo: ore ed ore di ripetitività “dell’esercizio”, di fatica e sofferenza per cercare di diventare per un piccolo periodo di tempo il campione. Se si potesse vivere per sempre nel sogno, nell’illusione di essere qualcuno di condizionare l’universo avrebbe certamente senso ma tutti prima o poi percepiscono almeno la sensazione di essere una casualità in un universo indifferente ed allora forse è più utile e piacevole rinunciare alla visione narcisistica della propria esistenza.

Induce alla meditazione il pensiero che in alcuni individui tale comportamento sia così radicato che la malattia stessa, talvolta grave, sia finalizzata a questo scopo.

La comunità multi etnica  ed il contrasto fra le diverse religioni

Per poter analizzare ed interpretare un fenomeno sociale è necessario capire quali sono i gruppi in gioco.

Ogni gruppo potrà essere caratterizzato sulla base di parametri stabiliti ogni volta all’occorrenza.

Da solo l’uomo non rappresenta nulla (nullità costitutiva dell’uomo) ma se inserito in un gruppo, ne rappresenta un’unità costitutiva.

Ogni evento esprime una possibilità fra le tante possibili. Ogni evento può essere predeterminato e può costituire un progetto ma che non può essere cambiato (si cavalcano gli eventi ed i media ma questi non possono essere creati all’occorrenza).

Ogni religione è costituita da un gruppo d’individui, possiamo osservare che quella cattolica è rappresentata da ricchi e quella islamica da poveri. Esiste una differenza fra i due gruppi (forza potenziale) che genera un numero infinito di eventi che tentano di annullare la differenza e ristabilire l’equilibrio. In passato i due gruppi erano contenuti in “provette separate” oggi i nuovi mezzi di comunicazione hanno permesso la loro unione. Le reazioni ed il prodotto finale sono imprevedibili ed inarrestabili, certamente il terrorismo cesserà quando sarà  raggiunto un nuovo equilibrio.

La paura è quello stato in cui si trova chiunque, pensa o agisce credendo di non avere la conoscenza dell’argomento, dell’ambiente e delle persone coinvolte.

Parlando di fede non si deve dimenticare di assimilare a quella religiosa anche tutte le altre: sportiva, scientifica etc.

L’emotività

Analfabetismo emotivo è la paura d’avere paura di mostrarsi vulnerabili e dunque di esprimersi davvero, di rendere manifesta la propria emotività (Roberto Escobar).

L’agire sociale

La convivenza civile di più individui su uno stesso territorio è possibile solo se tutti gli appartenenti rispettano le regole comportamentali che si sono precostituite. Ma le leggi definite dagli uomini, comunemente non raggiungono unanimi consensi e sono spesso disattese. In passato ogni religione aveva imposto, nelle diverse aree geografiche, le regole per una convivenza sempre più civile in armonia con l’ambiente e le tradizioni del gruppo. Per farle rispettare le attribuirono al creatore dell’universo, l’unico che conosce le finalità del progetto. La corretta interpretazione ed applicazione delle leggi erano state attribuite agli appartenenti all’organizzazione religiosa, in quanto gli unici dichiarati depositari della verità. Negli anni questi gruppi hanno usato il loro potere per costituire delle vere e proprie organizzazioni finalizzate ad accumulare ricchezze e potere, si sono abbandonati ad eccessi di ogni genere dimenticando che il potere è inseparabile dalla responsabilità.

Per molti oggi è diventato difficile vivere in un sistema multietnico, dove devono convivere sullo stesso territorio, spesso piccolo ed inadeguato, gruppi di persone e di potere con abitudini e religioni completamente diverse e contrastanti.

Ogni individuo dovrà in ogni caso cercare di vivere in coerenza con alcuni importanti principi sociali:

  • non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te stesso,
  • rispetto assoluto della libertà individuale,
  • rispetto delle minoranze,
  • equa distribuzione del reddito e retribuzione minima per tutti,
  • diritto all’istruzione ed alla salute.

Sono le condizioni necessarie affinché possano convivere libere chiese in liberi stati.

Sarebbe opportuno che tutti fossero fondamentalmente dei pacifisti ma sempre pronti alla guerra, quando in qualsiasi parte del mondo, il totalitarismo ed il fanatismo violano i diritti elementari dell’uomo.

È più facile essere coerenti con questi principi, in una parola “essere buoni”, se si è dalla parte di chi subisce, di chi ha bisogno è più difficile se essere coerenti significa togliere qualcosa a se stessi, alla propria famiglia e/o al gruppo d’appartenenza perché questo comportamento è contro la natura umana, contro l’evoluzione della specie.

Prima di agire è necessario chiedersi se siamo disposti a subire la stessa azione ed eseguirla solo in caso affermativo. Circondarsi di amici e collaboratori che rispettano questo principio in modo che ci si possa fidare come di se stessi.

Chiedere agli altri qualcosa solo per soddisfare una propria reale necessità e non per cercare di apparire o illudersi di poter manipolare gli eventi.

La felicità rinviata a quando sarò o avrò…

Evitare di rincorrere continuamente uno stato di serenità, di posticiparlo al raggiungimento di nuovi obiettivi. L’ansia spesso deriva dal credere che la propria partecipazione al progetto sia attiva. È importante vivere intensamente il presente, analizzando il passato per capire quali sono i contesti in cui si inseriscono le nostre necessità e pianificare i comportamenti più adeguati per soddisfarli.

Prudenza in condizioni d’ignoranza

La massima consapevolezza di un evento è la conoscenza degli attori, delle regole e dell’ambiente in cui avviene (sistema).  Spesso ignoriamo molti fattori che condizionano l’evento o l’interferenza di altri sistemi ignoti. Molti individui percepiscono questa ignoranza e si convincono che nulla possa essere escluso in quello che stanno per intraprendere. Pertanto assumono un atteggiamento di prudenza (non è vero ma prendo le mie precauzioni) sempre in ogni caso, anche quando credono che quel qualcosa non sia vero.

Attenzione il principio di precauzione spesso induce a non agire per precauzione, perché in ogni modo l’interferenza non può essere esclusa.  È certo che l’azione potrebbe non dare i risultati aspettati o peggio determinare delle conseguenze negative ma è altrettanto certo che se non si agisce non si cambia nulla, non si soddisfano i propri bisogni.

Le conseguenze dell’agire o del non agire non devono rallentare l’azione ma devono essere valutate in senso  probabilistico e condizionare il progetto prima della sua realizzazione.

Senso critico

Non esitare a distruggere per ricostruire con slancio creativo, il l’evidenza o anche il dubbio di non aver ottenuto quello che si voleva  attiva  la critica, la rettifica e la rivisitazione continua del progetto fino alla sua realizzazione ottimale.

La violenza

è alla base della sopravvivenza, nella storia è la matrice delle civiltà e degli imperi. La giustizia non può essere nella politica e nella guerra, il mondo non può essere redento con una battaglia politica, con una legge o con una guerra. Il coraggio a cui aspirare è cercare di vivere felici se si dovrà affrontare un mondo ostile e violento. Fortunatamente la violenza con il passare del tempo è in declino dimostrando che l’evoluzione culturale aumenta la condivisione pacifica.Il fumo

Il consumo di tabacco è una pratica che si perde nella notte dei tempi, negli ultimi 50 anni il suo uso è notevolmente aumentato. La nicotina è stata dichiarata ufficialmente una droga, induce dipendenza sia farmacologica sia psicologica in alcuni anni. Molti sono i fattori psicofisici che inducono questa abitudine, fra i più importanti il condizionamento gestuale e l’effetto tipo anfetaminico. Le due dipendenze coesistono nello stesso individuo, ma in proporzioni diverse da soggetto a soggetto.

Moltissime sono le sostanze nocive contenute in una sigaretta le più importanti presenti nel fumo sono:

  • La nicotina, aggrava l’ipertensione arteriosa ed è responsabile dell’arteriopatia obliterante degli arti inferiori (morbo di Burger).
  • Il monossido di carbonio (CO), è un gas incolore, inodore, insapore che si lega avidamente all’emoglobina costituendo la carbossiemoglobina. Questa sostanza determina un’ipossiemia cronica responsabile del danno cardiovascolare.
  • Il condensato (catrame) contiene le sostanze prodotte dalla combustione del tabacco dotate di potere cancerogeno ed irritanti come il benzopirene che si deposita ed avvia il processo di sviluppo del cancro del polmone. Altre sostanze i radicali liberi sono presenti nel condensato e sono responsabili delle alterazioni metaboliche quali la bronchite cronica e l’enfisema.

Queste conoscenze dimostrano in modo inconfutabile come quest’abitudine rappresenta un’azione il cui costo beneficio non è vantaggioso. Purtroppo per i fumatori, i vantaggi sono immediati ed il danno da fumo s’instaura lentamente. Così molti individui fumano senza rendersi effettivamente conto del prezzo che stanno pagando. Generalmente lo comprendono quando arriva il conto, si pentono, ma per molti è troppo tardi.

La conoscenza indiretta di un fenomeno, es. la malattia indotta dal fumo, è completamente diversa da quella che purtroppo qualcuno acquisisce con l’esperienza diretta. L’individuo nel primo caso può disquisire sull’argomento in modo adeguato e con proprietà del linguaggio, ma in realtà non sa bene di che cosa stia parlando. Solo chi vive realmente l’esperienza ne può percepire la reale drammatica emozione.

Alcune riflessioni per non fumare o per interrompere quest’abitudine:

  • i danni da fumo sono reversibili,
  • la vita del fumatore è più breve di quella del non fumatore,
  • il fumo peggiora la qualità della vita
  • il fumatore è un bersaglio, è l’oggetto delle multinazionali del tabacco e delle malattie da fumo.

Sviluppo fisico

Anche per chi ha intrapreso l’attività sportiva in età scolare è generalmente a questa età che si sviluppa la fase dell’alta prestazione quella in cui il rendimento è al massimo ed i risultati sono i più significativi.

L’esercizio fisico aerobico moderato e continuato nel tempo non può che far bene a tutti. Esso interferisce favorevolmente:

  • sul peso,
  • sulla pressione arteriosa,
  • sull’incidenza del diabete
  • sui tumori.

Il beneficio sembra essere presente e forse anche in modo più evidente, nelle persone non in sovrappeso.

È possibile che le persone sedentarie e obese possano perdere peso (fino a 8 Kg in 12 mesi) se eseguono:

  • un esercizio fisico continuato per 40 minuti tre volte alla settimana,
  • limitano la dieta a non più di 1500 calorie al giorno delle quali i grassi alimentari rappresentano meno del 20-30%.

Prima d’intraprendere una regolare attività sportiva può essere opportuno consultare il proprio medico di riferimento. Oltre al suo giudizio d’idoneità, talvolta condizionato anche dall’esito di alcuni esami preliminari, può aiutare nella scelta dell’esercizio e sulla corretta esecuzione.

È utile non improvvisarsi atleti ma valutare se le proprie condizioni sono adeguate a quelle richieste dall’esercizio che si sta per intraprendere. Nel caso contrario attuare un preliminare e graduale programma di preparazione.

La giusta attrezzatura

Utilizzare indumenti adeguati alla prestazione indossati a “cipolla” in modo da poter togliere o aggiungere secondo le necessità del momento. Sulla pelle indossare magliette traspiranti, consigliabili le nuove fibre “tecniche” in quanto sono confortevoli e facilitano la termoregolazione. Calzare scarpe “tecniche” in grado di contenere i bruschi movimenti delle caviglie ed capaci d’ammortizzare il più possibile i colpi.

Prima dell’esercizio vero e proprio è vantaggioso eseguire una fase di riscaldamento, per preparare l’organismo al gesto atletico con esercizi di stretching che consentono una preparazione progressiva delle fibre muscolari ed il loro miglior funzionamento. Anche alla fine dell’esercizio della pratica sportiva è utile la fase di defaticamento costituita da esercizi di stretching leggero e di rilassamento (sottomassimali).

Avvertenze per chi pratica la corsa (jogging)

  • non superare i 50-70 Km alla settimana per evitare i danni da usura,
  • iniziare con percorsi brevi incrementandoli del 10% alla settimana,
  • evitare le superfici dure come l’asfalto,
  • se si avverte dolore fermarsi e riposarsi, se si ripete consultare il proprio medico di riferimento.

Tutti al mattino dovremmo dedicare una decina di minuti per eseguire dei semplici esercizi fisici che aiutano a percepire il proprio corpo, a sentirsi bene.

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