vulvovaginite occasionale
Definizione di vulvovaginite
Infiammazione della mucosa vulvare e/o vaginale per aggressione di uno specifico microrganismo o di più agenti patogeni.
Le vulvovaginiti costituiscono la patologia ginecologica più frequente nella popolazione femminile, in costante ascesa (prima causa di visita ginecologica).

 

L’igiene vaginale e vulvovaginite occasionale

  1. Sono anche la causa di un disagio fisico, psicologico, relazionale, sessuale e riproduttivo.

  2. Presentano un elevato numero di recidive e insuccessi terapeutici.

Osservazioni eziopatogenetiche

1. Le donne senza vulvovaginite hanno un pH < 5,5 – 6. [1]

  1. Un pH vaginale > di 4,5 è uno dei 4 criteri di Amsel’s per la diagnosi di vaginosi batterica.[2] [3] [4]

  2. Un pH # a 6 significa alta possibilità d’infezione. [5]

  3. Il 65% delle donne con vaginosi batterica manifestano un > del pH. [6]

  4. Nelle vaginosi batteriche si rileva un > del pH e una < dei lattobacilli. [7]

  5. Il pH > di 4,5 è un indice per sospettare l’infezione da mycoplasma genitale nelle adolescenti. [8]

  6. La < del pH delle secrezioni vaginali correla con l’inibizione della crescita in vitro della Chlamydia. [9]

  7. L’ambiente vaginale acido protegge la donna dalla trichomoniasi. [10] [11]

Evidenze

  1. L’> del pH vaginale è la causa principale delle vaginosi/Vaginite.

  2. Mestruo, picco ovulatorio, menopausa e liquido seminale sono la cuasa dell’ > del pH vaginale.

  3. Negli USA si è diffusa l’autodeterminazione del pH vaginale.

  4. Anche in gravidanza è importante monitorare il pH vaginale.

  5. Il liquido seminale è la causa delle malattie sessualmente trasmesse l’> del pH vaginale è la “condicio sine qua non” per l’infezione.

Igiene vaginale

Uso quotidiano di un detergente (sapone intimo) dotato d’attività antisettica. Uso di un innovativo igienizzante vaginale “Atogyn”:
il giorno dopo la fine del ciclo mestruale
in menopausa (2 volte al mese) al bisogno dopo coito.
L’igienizzante agisce mediante una nuova tecnologia detta “bag on valve” che consente di “vuotare” la cavità vaginale con 125 ml di una soluzione biocompatibile condizionante il pH. [12]
Lo svuotamento rimuove il contenuto vaginale (residui ematici, liquido seminale) riduce la carica batterica e virale ripristinando l’ambiente fisiologico (il pH acido). E’ noto che il ripristino del pH acido sia in grado di risolvere l’80% dei casi di vaginosi batteriche. [13]

Bibliografia
[1] Donders GG. Definition and classification of abnormal vaginal flora. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol 2007; 21:355-373.

[2] Amsel R, Totten PA, Spiegel CA et al. Nonspecific vaginitis. Diagnostic criteria and microbial and epidemiologic associations. Am J Med. 1983;74(1):14-22.

[3] Egan ME, Lipsky MS. Diagnosis of vaginitis. Am Fam Physician. 2000;62(5):1095-1104.

[4] Mittal V, Jain A, Pradeep Y. Development of modified diagnostic criteria for bacterial vaginosis at peripheral health centres in developing countries. J Infect Dev Ctries. 2012;6(5):373-377.

[5] Hanna NF, Taylor-Robinson D, Kalodiki-Karamanoli M et al. J Obstet Gynaecol 1985;92(12):1267,1271.

[6] Geva A, Bornstein J, Dan M et al. The VI-sense-vaginal discharge self-test to facilitate management of vaginal symptoms. Am J Obstet Gynecol. 2006;195(5):1351,1356.

[7] Jahic M, Nurkic M, Fatusic Z. Association of the pH change of vaginal environment in bacterial vaginosis with presence of Enterococcus faecalis in vagina. Med Arh. 2006; 60(6): 364-368.

[8] Huppert JS, Bates JR, Weber AF at al. Abnormal vaginal pH and Mycoplasma genitalium infection. J Pediatr Adolesc Gynecol. 2013;26(1):36-39.

[9] Mahmoud EA, Svensson LO, Olsson SE et al. Antichlamydial activity of vaginal secretion. Am J Obstet Gynecol. 1995;172(4):1268,1272.

[10] Yasin B, Pang M, Wagar EA et al. Examination of Chlamydia trachomatis infection in environments mimicking normal and abnormal vaginal pH. Sex Transm Dis. 2002;29(9):514,519.

[11] Hainer BL, Gibson MV. Vaginitis. Am Fam Physician. 2011;83(7):807,815.